LA PERICOLOSITA’ DELLA SCUOLA ATTUALE

LA PERICOLOSITA’ DELLA SCUOLA  ATTUALE

In questi ultimi 20 anni -forse 30- la scuola occidentale, in particolare europea e ancora di più italiana sta attraversando un momento dannoso e pericolosissimo, travestito da innovazione saccente e imposta.

Riassumiamo schematicamente gli errori sia logici che umani più gravi:

  1. una diminuzione di importanza dei contenuti culturali rispetto a quelli strutturali e di teorie pedagogiche; questo crea inconsciamente nel bambino e poi nel ragazzo da un lato PRESUNZIONE, dall’altro AUTOMATISMO AD ATTEGGIAMENTI PRIVI DI SOSTANZA che garantiscano una valutazione non positiva, ma massima o quasi massima
  2. una rimozione freudiana, una scotomizzazione lacaniana delle antropologie dei discenti e delle famiglie, che dai Decreti Delegati e dai Patti Didattico Educativi in poi sarebbero parte integrante della scuola (giustamente) ma non sono MAI tenuti a render conto (se non in episodi gravissimi, e spesso neanche in questi) del loro stile e della loro efficienza, per cui un giudice può togliere un bambino a una famiglia troppo povera mentre, appoggiato dal Ministero, un genitore può non rendere conto di niente, e chiedere conto di tutto al docente
  3. un’imposizione di “formazioni” giuridiche, di sicurezza, strutturali e teoriche rispetto allo stare in classe e all’autoaggiornarsi. Qualsiasi scienziato onesto, in particolare i fisici che sono l’incontro ottimale fra matematica e realtà naturale, sa che il tempo impiegato, gli strumenti presenti o assenti in laboratorio, il clima di amicizia e entusiasmo non sono variabili opinabili, ma impediscono o favoriscono i risultati in modo e misura incontrovertibili
  4. un asservimento ad agenzie non comunitarie, non statali, non neutrali in ambito politico ed economico che pretendono di dettare ciò che la scuola deve fare, mentre in un mondo acculturato e trasparentemente democratico dovrebbero essere esaminate, rivelando tutta la loro parzialità e pochezza

E’ venuto il momento di dire che l’insegnante più inesperto, più stanco, più giovane o “troppo vecchio” (ma la maggior parte sono a un livello molto più alto) è più efficace -così come è- più indispensabile, se entusiasta e tendente all’autoaggiornamento culturale, di tutta la gente sopra citata o implicata messa insieme.

Potrei dimostrare con infiniti episodi concreti quanto sopra, dopo 37 anni di scuole varie, 36 di convivenza coniugale con un’insegnante di scuole di età diverse dalle mie, e 20 di coabitazione con una madre insegnante elementare.

Farò un esempio dei meno preoccupanti e forse meno gravi:

pochi giorni fa, hanno telefonato a PRIMA PAGINA di Radio3, nel turno di un giornalista onesto e preparato, due ascoltatori:

un’insegnante la quale sottolineava come la praesentia mista a DAD a scuola fosse estremamente difficile o impraticabile per dei ragazzi “naturalmente” indisciplinati e non attenti alle regole esplicite;

uno studente delle superiori che lamentava l’impreparazione della “classe insegnante” rispetto alla realtà e agli strumenti (smart phone, digitale, etc.) attuali…

il giornalista (ripeto onesto e preparato) riguardo al primo intervento ha automaticamente capito che la collega chiedeva le scuole chiuse per il Covid e la DAD assoluta, richiesta che la mittente non aveva MAI nominato

riguardo al ragazzo, si è sperticato in lodi e assensi. In realtà ciò che diceva il ragazzo è ormai diventato di moda obbligatoriamente -primo l’attuale ministro- ma è in buona parte falso: non solo da anni nelle scuole si svolgono, in collaborazione con esperti di psicologia e con la Polizia Postale, interventi in questo senso, ma il ragazzo non era capace di capire il legame evidente che può esserci ad esempio tra un Esiodo, un Seneca, un Manzoni, un Italo Calvino e un Pasolini e quegli aspetti…Certo, se si pretendono delle formulette nel libro di testo per ripeterle senza entusiasmo e ottenere voti massimi come insulse “griglie” pretendono, tutto cambia in peggio.

Precedente un errore di parallasse e la vera scuola del merito... Successivo se ne dicono tante...