SERIAMENTE PREOCCUPATI…

Chiunque tenga alla cultura e a un po’ di democrazia in modo obiettivo non può che essere preoccupato dalla piega programmatica che sta prendendo il miur negli ultimi venti anni, ma soprattutto negli ultimi due. Ma anche chi fosse poco obiettivo, troppo innamorato delle proprie idee, se almeno amico dei dati, del botta e risposta, del confronto reale, non credo stia dormendo sonni tranquilli: non si discute nulla, non si risponde a nulla, non ci si confronta: si annunciano intenzioni, dando per scontato in modo autoreferenziale che siano le migliori. Abbiamo già detto varie volte che quella ora in auge nel mondo occidentale è UNA pedagogia, mai dimostratasi la migliore; al limite, appunto una fra tante proposte. Ma soprattutto abbiamo già detto, e con noi altri di ben altra caratura, e molti, che ciò va contro la Costituzione, contro la biodiversità, contro la natura stessa e la funzione dei luoghi educativi; il percorso-in fondo banale- si compone di poche mosse che dal Ministero Berlinguer in poi si tenta di affermare e ripeter, con grande salto in peggio da parte del Ministero Gelmini, che solo ora sembra trovare chi lo supera:

  1. i profe sono troppi, troppo incasinati, troppo autoreferenziali
  2. alcuni “grandi” (?!?) tra cui anche profe (siamo sull’ordine di 1/1000000) sanno benissimo cosa fare, ed è positivo che lo impongano: la scuola sul campo è appunto un campo d’azione, il Parlamento u appoggio e non un padrone dempcratico che ordina; i sindacati e le associazioni(che pubblicano firme e interventi di veri esperti, tra l’altro…), o conniventi o inascoltati: prendere o lasciare
  3. nel sogno, del tutto non sorretto dai finora fortunatamente parziali risultati, di “rinnovamento”, i Dirigenti Scolastici dovranno essere i capitani, la cinghia di trasmissione di nuovi obblighi, sempre maggiori e sempre piàù burocratici, ovviamente senza alcuna libertà né aumento di stipendio degli “obbligati”…tranne promettere gettoni d’oro agli obbedienti
  4. i risultati, soprattutto quelli negativi, si ignorano, o si autointerpretano in anticipo

Per quanto riguarda i dati, ci troviamo di fronte a un fallimento tanto negato quanto conclamato. Si tratta di un fallimento innanzitutto educativo. Arrivati dalle iper-lodate elementari, bimbi di dieci anni vengono testati nel primo approccio -dai famigerati torturatori arretrati delle “medie”- su tipologie scritte tratte dai medesimi modelli usati in precedenza: i risultati sono spesso preoccupanti per mancanza di coesione, per la brevità e non profondità dei lavori, per lo scarso coinvolgimento emotivo, inversamente proporzionale all’atteggiamento presuntuoso e sempre più infantile. Si dirà “ma E’, un’età infantile!”…e qui casca l’asino: persone iperattive, che si alzano e vanno in giro allo stato brado, che piangono per nulla o rincorrono successi prematuri quando non sono richiesti. E poi, il massimo: bimbi di dieci anni che ti escono con frasi tipo :”ma lei [la prof ndr] questo lo può fare?”, “tanto questo non serve…”, “ma perché non posso fare cosà invece di così?”. Queste ultime aggiunte sono preoccupanti, perché (e in questo i sostenitori dell’attuale Ministro e della pedagogia ora di moda hanno raggiunto perfettamente il proprio principale obiettivo, ormai chiaro a chiunque non menta sapendo di mentire) rilevano un doppio mondo schizofrenico, in cui il bambino vede LA SCUOLA come un qualcosa di manipolabile, e l’INSEGNANTE come un servo di quella scuola imposta dall’alto. E questo è l’esatto contrario di ciò che deve essere non solo un’istruzione democratica popolare, ma anche una qualsiasi comunità nazionale non malata. Qualcuno dovrebbe non dormire, preoccupato per questo. Credo invece che schiacci sonni estremamente tranquilli, e faccia sogni deliranti. Ovviamente a spese altrui…

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