inadempienze morali e culturali e eccessi “organizzativi”, prima puntata

Come promesso nell’ultimo post del 13 marzo scorso, ci accingiamo a circa tre puntate volte a sottolineare come l’attuale linea dell’ Amministrazione scolastica bypassi come semplici problemi occasionali argomenti che vanno a danneggiare da anni la stessa sostanza del rapporto educativo Insegnanti-Docenti, che è solo un grande aspetto di quello Paese-Giovani. La voce più alta e insistente del miur è tutta occupata a promuovere (parole del Ministro stesso) una “rivoluzione” che si autodefinisce come tale, in realtà frutto di UNA didattica parziale, sostenuta da UNA parte del Paese, e contrastata da moltissimi esperti di tutti i tipi, per nulla indispensabile o all’avanguardia come si sostiene.

Un Ministero dovrebbe, come dice l’etimologia latina della parola stessa, non essere promotore di cambiamenti auto-lodati ma per nulla lodevoli o dimostrati come tali, ma porsi al servizio DI PROBLEMI EVIDENTI, e contribuire, grazie al potere e ai contatti privilegiati con forze dello stato, a risolverli.

Per entrare subito nel concreto, faremo l’esempio di SITI INTERNET CHE, CON NOTEVOLE GUADAGNO, FORNISCONO SOLUZIONI BELL’E PRONTE a impegni scolastici che sarebbero invece creati per far esercitare il discente in modo sano e sincero, che a sua volta sarebbe destinato a una revisione formativa seria e sostanziale A FIANCO dell’insegnante per una lodevole e fruttuosa formazione. Il completo disinteresse per tale aspetto (per spiegarmi meglio-rimanendo come sono abituato nel mio campo concreto che conosco da quasi 50 anni e pratico come docente da 38-  testi da tradurre di latino e greco, ma credo che qualsiasi collega onesto e motivato potrebbe fornire esempi per qualunque disciplina…) provoca la conferma e incentivazione del vero MALE EDUCATIVO  attuale: una “doppia scuola”, una doppia vita su cui il responsabile dell’educazione si dimostra equidistante e privo di proposte generali e nazionali. Quello che all’apparenza sembra-con colpevole rimozione freudiana della responsabilità educativa-una ragazzata dettata dalla naturale voglia di molti giovanissimi di non faticare e non subire penalizzanti punizioni da parte dei (forse ormai troppo pochi) genitori motivati per l’educazione costruttiva e sincera, è ormai diventato un giro di denaro, di applicazioni tecnologiche, di pubblicità diseducativa a portata di mano vastissimi. E’ DIVENTATA UNA CULTURA E UN’ AZIENDA.

La potenza di tali siti è inadeguata per eccesso non solo per la cosa in sé (leggi: copiare e vivere una scuola ipocrita e di facciata) ma anche per il potere contrattuale politico che la loro fama assume: una statistica tra i giovani mirata -con domande brevi pre-cotte- al pronunciamento su certe scelte (tipo: vorresti una scuola così o cosà? Secondo te i proff. attuali sono  aggiornati o no? etc…) organizzata da uno qualsiasi di tali siti raggiunge una medianicità altissima, mascherata da opinionistica e da democrazia.

Sic parva componere magnis, la dinamica si itera a livello locale con ripetitori esperti SIA di discipline scolastiche, SIA di uso di strumenti digitali “segreti”, che per fama, divertimento iconoclasta e DENARO operano in modo analogo, ma nemmeno ufficiale, con astuzie e abilità, sia loro che dei ragazzi interessati, inimmaginabili.

Un Ministero non dovrebbe dormirci la notte per organizzare la fase SIA di disinnesco CHE  di adeguata punibilità e punizione dei responsabili di tali fenomeni: basterebbero contatti adeguati del potere x (miur) con altri poteri y al servizio del Paese (Guardia di Finanza, Polizia Postale, etc…), i quali non impiegherebbero molto a spaventare in modo adeguato i predicatori di un vincere facile e disonesto. Leggi in pratica:  chiudere siti.

Le energie mentali e economiche per fare ciò andrebbero stornate da altre iniziative la cui positività è -mi si permetta- tutta da dimostrare…

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